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Conoscere una racchetta

Conoscere una racchetta

 Conoscere una racchetta. Spesso il tennista è insoddisfatto della propria racchetta, cerca costantemente delle alternative per migliorare il proprio gioco, o meglio, cerca una racchetta che gli consenta di giocare come vuole.Ma come vuole giocare? Forse meglio di quanto può fare? Prendiamo subito le distanze da questo dilemma, perché in questo articolo vogliamo solo affrontare una seria analisi dei parametri che consentano una scelta tecnica.

 Il lettore ci consenta un piccolo fuori tema introduttivo legato alle consuetudini commerciali in uso. Nel tennis, come in tutti gli sport tecnici, le aziende venditrici tendono sempre ad esagerare con nomi particolarmente accattivanti, con tecnologie incredibili, ma soprattutto, proponendo la sottile emulazione con il campione che usa quel specifico modello di racchetta. Sarà bene capire tra tutte le innovazioni proposte, quali sono reali e che quel campione gioca bene grazie al suo talento ed al duro lavoro a cui si sottopone.

 Rientriamo nei ranghi e cominciamo a parlare in maniera semplice, cercando di non annoiare il lettore con termini troppo tecnici.Un tennista più è allenato e più tonici e veloci sono i suoi muscoli, pertanto vorrà sfruttarli al massimo trasferendo al colpo tutta la loro forza. Contrariamente, un principiante o un giocatore non particolarmente assiduo potrà contare meno sulla sua velocità e forse anche sulla tecnica. Ecco il primo parametro da prendere in considerazione per la scelta della racchetta che fa per noi: il peso.

 Portare le aperture, fare mulinelli o come spesso si vede, vibrare di polso, è faticoso! Un principiante non deve mai acquistare telai pesanti. Contrariamente un buon giocatore allenato avrà l’esigenza opposta, ovvero sfruttare un maggior peso della racchetta per trasferire più forza sulla palla. Con il martello da 100gr si piantano i chiodi per i quadri, mentre con la mazza da 10 kg si buttano giù le mura.

 (D) Quanto deve essere grande la nostra racchetta?La statistica ci induce a pensare che più è grande e più possibilità abbiamo di prendere la pallina. Ma il tennis è anche precisione, tecnica e destrezza. Racchette particolarmente grandi sono adatte a giocatori statici con brevi aperture o a giocatori poco esperti di solito meno coordinati. Attenzione: statico non significa scadente, significa solo che si muove poco o che anticipa bene il gioco limitando gli spostamenti. Il giocatore dinamico, dotato di una buona tecnica, che porta i colpi in completa estensione, necessita di una maggiore precisione pertanto dovrà acquistare piatti corde non particolarmente grandi, attorno ai 630 cm2.

 Il bilanciamento (B) è un altro parametro importante da prendere in considerazione. Contrariamente al comune pensiero, più siamo bravi nel gioco e più attenzione dobbiamo porre al bilanciamento del nostro attrezzo. Il bilanciamento viene espresso in cm ed identifica la distanza dalla fine del manico al baricentro della racchetta. La variazione di questo parametro ci farà percepire il peso della racchetta tendente o pronunciato rispettivamente al cuore, alla testa o sostanzialmente equilibrato.Se siamo dei picchiatori da fondocampo ed usiamo notevoli rotazioni, un bilanciamento verso la testa sarà più indicato in quanto saremo aiutati nel direzionare la palla. Questo concetto vale indipendentemente dal livello di gioco. Invece, un bilanciamento che tende al cuore, risulta congeniale a giocatori di volo, di tocco o comunque con aperture brevi. In questo caso avremo anche una sensazione di minore affaticamento al braccio. Un bilanciamento equilibrato è di fatto una soluzione adatta a giocatori tutto campo abituati a giocare un’ampia gamma di colpi.

 Il numero delle corde che compone il reticolo della racchetta (R) influenza la potenza o la precisione nei colpi. Un maggior numero di corde assicura più precisione ed anche una maggiore durata, mentre il contrario aiuta a spingere la palla e le rotture saranno più frequenti. Spinta o precisione sono determinate anche dalla rigidità e dalla sezione del profilo della racchetta.

 Determinare la rigidità di una racchetta è molto difficile per un’acquirente. Sarebbe necessario conoscere esattamente i materiali che la compongono, le loro percentuali compresa la qualità ( 1° o 2° scelta o purezza).Comunque, a onor di causa, una racchetta rigida risulta sicuramente più precisa, mentre una racchetta flessibile aiuta a spingere.

 La sezione del profilo racchette (S), parametro visibile, influenza nel seguente modo:

  •  le sezioni allargate o tondeggianti aumentano la spinta;
  • le sezioni più sottili, costanti e di forma più rettangolare aumentano la precisione.

 Molto usate sono le soluzioni miste, che mirano al mix di prestazioni, pertanto potremmo avere una racchetta con un profilo largo attorno all’ovale ed un profilo al cuore più sottile se si vuole puntare su facilità e spinta. Un profilo tondeggiante ma non troppo largo per un maggiore compromesso tra spinta e controllo. A questo punto l’acquirente deve fare lo sforzo maggiore, ovvero mettere in relazione tra di loro tutti i parametri toccati per arrivare a qualcosa che più si avvicini al suo tipo di gioco. Sarà facile….sarà difficile…., l’importante è vederci chiaro. Nel prossimo articolo, del quale anticipiamo il titolo “Il binomio vincente”, affronteremo il tema della scelta dell’incordatura più adatta al nostro tipo di gioco ed alla nostra racchetta, sperando che la racchetta sia veramente la nostra e non quella di altri!?

A cura della consulenza tecnica

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