
Resilienza e Tenacità di una corde da tennis
Resilienza e Tenacità di una corde da tennis sono caratteristiche fisiche che dobbiamo tenere ben presente.
E’ utile sapere che tra i tre oggetti principali che utilizziamo per giocare a Tennis, ovvero racchetta, pallina e corde, sono queste ultime a poterci aiutare maggiormente. Le corde che compongono il nostro reticolo, deformandosi durante i colpi, accumulano energia restituendone al massimo dall’80 al 95%, questo fintanto che la corda si deforma nella sua fase elastica. Si consideri che racchetta e palline hanno valori di restituzione energetica ben più bassi.
La resilienza è la capacità di un materiale di assorbire energia quando è deformato in modo elastico, pertanto in questo ambito (ELASTICO) la pallina da tennis deformerà la corda la quale accumulerà e restituirà energia aiutandoci nel gioco
In figura 1R viene presentato il grafico della prova di trazione di una corda di Nylon con evidenziati gli ambiti di resilienza (colore arancio, massimo ritorno energetico) e di tenacità (colore giallo).
Superato lo snervamento (L1), la corda comincia il suo allungamento permanente che noi riscontriamo praticamente come perdita di tensione e ridotto ritorno energetico. L’atleta dovrà pertanto apportare sempre più energia attraverso lo sforzo fisico (gesto atletico) per raggiungere la stessa velocità di palla che raggiungeva precedentemente. La figura 2R indica l’andamento della restituzione energetica.
Questa analisi semplificata serve a far capire con chiarezza e riscontro oggettivo il comportamento dei materiali utilizzati, ma trattasi pur sempre di analisi statiche, ovvero riscontrate su singola sollecitazione (colpo). In realtà durante le fasi di gioco (sollecitazioni dinamiche) i processi degenerativi vengono accelerati a causa della fatica e dell’attrito. Il tema della fatica è particolarmente complesso e non lo tratteremo ora, basti capire che la ripetizione delle sollecitazioni variabili in tempi brevi degenera moltissimo i materiali.
Sollecitare ripetutamente le nostre corde comporta: arrivare prima allo snervamento, utilizzare per minor tempo il massimo ritorno energetico, arrivare prima alla rottura. In quanto tempo questo accade è difficile da rilevare oggettivamente perché dipende con quanta forza e con quale frequenza sollecitiamo le corde. Il nostro avversario ha un ruolo importante in questo ….. entriamo in un ambito soggettivo.
NOTE: alcuni giocatori trovano la massima corrispondenza utilizzando le corde nella fase appena oltre lo snervamento, sfruttando la tenacità/duttilità (giallo). Se pur teoricamente sconveniente, una minore corrispondenza energetica consente un maggiore controllo, soprattutto se l’atleta è abituato a picchiare con molta forza la palla ed utilizza ampie aperture.
Altri fattori che influenzano il comportamento della corda.
L’aumento della temperatura influenza negativamente la corda riducendone le sue capacità elastiche.
Nella figura 3R vengono rappresentati i diversi andamenti delle prove di trazione su di uno stesso materiale a temperature diverse. L’aumento della temperatura riduce la resilienza aumentandone la duttilità, in sostanza la corda si degrada prima.
Speriamo sia più comprensibile il perché i giocatori professionisti con una buona classifica ATP e WTA, arrivano a cambiare le corde più volte durante l’incontro, comunque non usano mai la stessa incordatura per più di un allenamento o incontro.
Consulenza Tecnica Protennis.it
Diego Naccari