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Corde protennis di Nylon ad alta elasticità

CordeProtennisMultifiloNylon

Corde protennis di Nylon ad alta elasticità

Corde protennis di Nylon ad alta elasticità, questa tipologia di corde per il tennis sono state la prima valida alternativa al budello naturale. In laboratorio sono state realizzate fino ai giorni nostri dei polimeri termoplastici (Poliammidi) con ottime caratteristiche meccaniche. Oltre alla diversa composizione chimica, un modo per migliorare le caratteristiche meccaniche della corda è quello di strutturarla avvolgendo dei trefoli sottili attorno ad un trefolo più grosso che chiamiamo nucleo centrale (multifilo con nucleo) . Vengono utilizzate delle speciali resine elastometriche per l’assemblaggio dei trefoli. Queste sono alcune tra le nostre corde più usate che corrispondono a questa tecnica di costruzione:

Strong

Flash

La capsulazione è un ulteriore processo produttivo che consiste nell’involucrare la corda con una sottile pellicola protettiva che può migliorare la vivacità o semplicemente per proteggere ed aumentare la durata. Per aumentare l’attrito con la palla, quindi amplificare gli effetti di top-spin e backspin , vengono cordati attorno al nucleo trefoli di spessore variabile creando degli elicoidi.

Di seguito alcuni prodotti che corrispondono alle tecniche costruttive sopraccitate:

V-Gut

Energy

Effect

Le caratteristiche meccaniche più importanti di questo genere di corde è l’elevata elasticità. L’elasticità è la capacità che ha una fibra nel ritornare alla sua forma iniziale cessata la sollecitazione.

Quando montiamo la corda sulla nostra racchetta la sottoponiamo ad una certa tensione producendo su di essa un allungamento che chiameremo stato A. Durante il gioco, ad ogni singolo impatto con la palla la corda subisce un allungamento che chiameremo stato B che non sarà sempre lo stesso in quanto varia in base alla violenza del colpo ed alla velocità in arrivo della palla. La corda passerà dallo stato B allo stato A una volta che la palla esce dal piatto corde. E’ importante che le fibre utilizzate abbiano un ritorno elastico.

  

La corda manterrà questo comportamento elastico sino alla sua snervatura, punto dopo il quale la fibra non sarà più in grado di ritornare al suo stato iniziale. La corda subirà pertanto un allungamento permanente che si traduce nella perdita di tensione dell’incordatura che riscontriamo dopo alcune ore di gioco. La prova di laboratorio che evidenzia nettamente i singoli stadi comportamentali della corda è la prova di trazione statica.

Dal grafico distinguiamo i seguenti punti:

0: stato di partenza della fibra quindi nessuna sollecitazione;

L1: limite elastico

L2: limite di snervatura, raggiunto il quale la corda perde le sue caratteristiche elastiche e si deformerà in maniera plastica;

L3: limite di rottura.

Da 0 a L1, la corda si deforma elasticamente senza subire deformazioni permanenti.

Da L2 in poi la corda si allungherà subendo una deformazione permanente (fase Plastica). Attenzione: in questa fase il tennista sarà costretto ad apportare più forza ai colpi per sopperire alla mancata risposta energetica della corda.

Nel tennis le deformazioni vengono ripetute moltissime volte (ogni colpo) e questo modificherà negativamente il comportamento della corda nel tempo, infatti, la rottura sopraggiunge per fatica, ovvero per sollecitazioni ripetute di valore inferiore al carico massimo di rottura indicato con L3 nel grafico.

Importante!

Difficilmente queste corde provocano problemi al braccio (gomito del tennista), il tennista giocherà poco tempo con la corda nella fase dopo L2 in quanto di lì a breve sopraggiungerà la rottura per fatica e sarà necessaria una nuova incordatura.

Altri elementi da considerare

Il diametro della corda viene espresso generalmente in mm (millimetri), più piccolo è il diametro della corda (calibro) maggiore è la vivacità della stessa ed inversamente sarà la sua resistenza meccanica, pertanto durerà meno. Come scegliere il calibro della corda in base alla natura della corda.

Incordare a basse tensioni consente di utilizzare maggiormente la corda nella sua fase elastica pertanto avremo una maggiore spinta prolungata nel tempo, inversamente avremo meno controllo.

Consulenza Tecnica Protennis

Diego Naccari